Una casa nell’isola di Ortigia

Ortigia – Siracusa, 2019

Nell’isola di Ortigia, nel tessuto intrecciato della città antica, ai margini di quella ottocentesca, fra il Tempio di Apollo e l’ex carcere Borbonico, si trova una casa da recuperare. 

Percorrendo i vicoli dell’antico quartiere arabo della Graziella (a “Razziedda”) – dalla Madonna delle Grazie, protettrice dei pescatori – si giunge a questa piccola casa che riflette, insieme a tutte le altre del luogo, e al sistema intricato di vicoli e corti, il tessuto residenziale di matrice islamica.

Dopo aver perso il ruolo di centralità nel mediterraneo, nei secoli successivi al medioevo, il quartiere subì un processo inarrestabile di degrado fisico e sociale, rappresentando fino ai giorni nostri una parte di città da sempre chiusa ed emarginata, abbandonata a se stessa e alle sue problematiche urbane.

Solo negli ultimi anni, con un intervento parziale di riqualificazione, questa zona di Ortigia comincia la sua trasformazione: da luogo appartato e sconosciuto a piccolo condensatore culturale. Un tentativo di apertura verso la vita artistica, uno scenario di storia e architettura alle performance musicali e teatrali.

Alla luce di questo importante rinnovamento, nasce il desiderio della committenza di destinare questa piccola casa ad una residenza per artisti, come occasione di conversazione e di scambio di idee tra l’arte e la città, una sorta di salotto della cultura, terraneo e all’aperto.

La casa è costituita da due unità sovrapposte e non collegate: una si trova alla quota della strada e della piccola piazzetta, l’altra, accessibile dall’esterno mediante una scala, è costituita da due piani e da due piccoli terrazzi. Il collegamento verticale è la prima necessità del progetto: risolvere in uno spazio piccolo e irregolare il sistema dei percorsi e delle connessioni. La seconda necessità, data la maglia urbana così fitta, è contrastare le ampie zone d’ombra e di oscurità con ampi tagli di luce. 

Foto

Concept

Disegni

Crediti

Committente: Privato
Anno di progetto: 2019

Progettazione architettonica: Ada Mangano

Progetto non realizzato